Il governo contro l’aborto: Simone Billi si dissocia

I relatori hanno espresso delle opinioni negative riguardante la legge 194 descrivendola come “non giusta dal punto di vista morale”. Questo è l’ultimo episodio avvenuto da parte del Governo italiano riguardante la libertà e il diritto negato ai cittadini.

Un recente evento organizzato con l’approvazione della Lega ha sollevato polemiche riguardi alle opinioni sull’aborto. Durante la presentazione della rivista Biopoetica a Montecitorio, alcuni relatori tra cui Maria Alessandra Varone hanno espresso idee contro l’aborto, sostenendo che non dovrebbe essere considerato un diritto legalmente accettabile.

Gli oratori hanno affermato che l’aborto, persino nei casi di violenza sessuale, non è giusto. Hanno consigliato alle donne di riflettere sulle possibili conseguenze prima di avere  rapporti sessuali, affermando che l’aborto dovrebbe essere visto come un “diritto” solo nel caso di stupro, ma continuando a sostenere di  star uccidendo una vita umana.

Le dichiarazioni hanno immediatamente generato critiche e polemiche. Simone Belli, il deputato della Lega che aveva prenotato la sala per l’evento, so è dissociato da queste posizioni. Ha dichiarato che le opinioni espresse non rappresentano né la sua, né la posizione del partito. Ha ribadito il sostegno della Lega alla libertà di espressione delle donne e ha sottolineato che le donne vittime di violenza non dovrebbero essere strumentalizzate.

Billi ha evidenziato la sua convinzione nella libertà di scelta delle donne e ha dichiarato che, se fosse stato presente all’evento, avrebbe difeso le sue opinioni favorevoli alla libertà di decisione delle donne.

In generale, questo dibattito sull’aborto ha evidenziato le diverse opinioni nella società riguardante il diritto dell’aborto mostrandoci nuovamente che l’Italia si trova ancora nel Medioevo con le ideologie.

di Ilaria Shahollari

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