Putin attraversa il Rubicone: la Russia riconosce le repubbliche separatiste del Donbass

Putin Donbass Russia Cosa Succede

Il dado è tratto e non si può tornare indietro, la sera del 21 febbraio Putin in conferenza stampa ha parlato in diretta della crisi russo-ucraina e ha affermato il riconoscimento delle repubbliche separatiste del Donbass da parte della Russia, prossimamente il voto del Parlamento di Mosca che ufficializzerà il tutto.

Cosa succede e gli ultimi aggiornamenti riguardo le tensioni Russia-Ucraina

Ieri sera ,in diretta mondiale, Putin ha riconosciuto come indipendenti le repubbliche di Donetsk e Luhansk (situate nell’Ucraina orientale) tramite un decreto. Ciò era stato anticipato dal presidente russo in una telefonata con Olaf Scholz (cancelliere tedesco) e Emmanuel Macron (presidente francese), comunicando di voler “firmare a breve” un decreto, cosa che poi ha fatto in diretta televisiva, dopo un lungo discorso alla nazione.

“L’Ucraina non è un Paese confinante, è parte integrante della nostra storia, cultura, spazio spirituale. È stata creata da Lenin”, ha detto Putin nel suo discorso alla nazione, accusando anche l’ambasciata statunitense di “controllare direttamente alcuni giudici” e affermando che “l’Ucraina ha già perso la sua sovranità”, definendola serva dei “padroni occidentali”. Poi ha intimato a Kiev di “fermare immediatamente le operazioni militari“.

In seguito ha ordinato alle forze russe, che si erano ritirate dal confine ucraino nei giorni scorsi, di svolgere un ruolo di peacekeeping nelle regioni di Donetsk e Luhansk. Ordine che è stato reso immediatamente operativo, infatti, poco dopo, sui social sono stati diffusi alcuni video che mostrano l’ingresso di una colonna di blindati nella Repubblica di Donetsk.

Tensioni al fronte e nuovi morti

Nel frattempo la tensione al confine tra Ucraina e repubbliche separatiste resta alta. “L’esercito russo ha distrutto due veicoli da combattimento della fanteria ucraina che hanno attraversato il confine”, lo afferma l’agenzia russa Ria Novosti, citando il servizio stampa del distretto militare meridionale. “L’esercito russo e le guardie di frontiera hanno impedito la violazione del confine da parte di sabotatori ucraini”, aggiunge l’agenzia: sarebbero morte cinque persone. Una notizia che Putin definisce “una bugia”.

Nello scambio di colpi di artiglieria con l’esercito ucraino denunciato dalla repubblica autoproclamata di Donetsk, nel Donbass sarebbe rimasto ucciso anche un civile, oltre a un miliziano. Lo asserisce la milizia secessionista filorussa, citata dall’agenzia russa Tass.

Vertice Biden-Putin

Tutto ciò è accaduto nonostante poche ore fa il presidente francese Macron annunciava un vertice tra Putin e il presidente americano Joe Biden a condizione che “la Russia non attacchi”. Dal Cremlino il portavoce del leader russo, Dmitry Peskov, chiarisce che, per il momento, non c’è alcun appuntamento in agenda.

Annessione “de facto” della Bielorussia da parte della Russia

Nella totale disattenzione dei media, la Russia ha annesso di fatto un’altra Repubblica ex sovietica: la Bielorussia. Lo ha fatto osservare ieri a Bruxelles il ministro degli Esteri austriaco Alexander Schellenberg. “Ho i miei dubbi che le truppe di Mosca lasceranno mai il Paese”, ha detto l’ex premier di Vienna. “Con le sue scelte Lukashenko ha di fatto rinunciato alla sovranità del suo Paese”. Non solo il dittatore si appresta a concedere a Vladimir Putin il diritto di stanziare in Bielorussia parte del suo arsenale atomico e così minacciare più da vicino l’Est europeo. Per domenica prossima è già fissato un referendum per rinunciare allo status di Paese denuclearizzato cui la Bielorussia è impegnata dal 1994.

È stato in effetti lo stesso dittatore di Minsk a confermare che le decine di migliaia di militari russi, giunti in Bielorussia nelle scorse settimane per esercitazioni missilistiche congiunte e da allora minacciosamente ammassate ai confini settentrionali ucraini, rimarranno a lungo dove sono.

Back To Top