L’inflazione minaccia l’Italia: prezzi in aumento

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Il 2022 inizia col botto, l’inflazione galoppa sulla spesa degli italiani aumentando i prezzi, specialmente quelli delle materie prime, dall’elettricità all’gasolio e dalla carne di maiale al grano. L’Istat ha comunicato che nel mese di dicembre 2021 l’indice nazionale dei prezzi ha registrato un aumento dello 0,4% su base mensile e una crescita del 3,9% su base annua (dal +3,7% del mese precedente).

Che cos’è l’inflazione?

Con il termine inflazione indichiamo un aumento continuo e generalizzato del prezzo di beni e servizi e di conseguenza la perdita del potere d’acquisto della moneta. Questo non vuol dire che un euro vale di meno bensì vuol dire che con un euro si posso comprare meno beni e servizi rispetto a prima.

Quali sono i beni maggiormente colpiti dall’inflazione?

L’Istat ha segnalato che l’inflazione continua a essere dovuta soprattutto alla crescita sostenuta dei prezzi dei beni energetici. L’Istat spiega che “l’ulteriore accelerazione dell’inflazione su base tendenziale è dovuta prevalentemente ai prezzi dei beni alimentari, sia lavorati (da +1,4% di novembre a +2,0%) sia non lavorati (da +1,5% a +3,6%), a quelli dei Beni durevoli (da +0,4% a +0,8%) e dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +1,9% a +2,3%). I prezzi dei Beni energetici continuano a crescere in misura molto sostenuta, pur rallentando (da +30,7% a +29,1%).

Se si considera l’inflazione senza i beni energetici e gli alimentari freschi, più volatili per natura, e quella al netto dei soli beni energetici accelerano rispettivamente a +1,5% e a +1,6%. Aggiunge l’Istat: “L’aumento congiunturale dell’indice generale è dovuto, per lo più, da un lato ai prezzi dagli alimentari non lavorati (+1,1%) e dei Beni durevoli (+0,6%), dall’altro alla crescita, a causa di fattori stagionali, dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (+1,9%) e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+0,8%)”.

Nel nostro paese l’inflazione è variata in modo molto significativo negli ultimi decenni, passando da incrementi massimi del 20% a minimi di poco superiore all’ 1%, fino ad arrivare a valori vicino allo zero nel 2015 e 2016. Si stima che l’inflazione quest’anno possa raggiungere il 5-6% su base annua.

Quali sono gli effetti dell’inflazione?

Finché il suo livello rimane entro valori stabili, l’inflazione è un fenomeno normale in un sistema economico. Tuttavia quando questo tasso aumenta raggiungendo soglie elevate, l’inflazione costituisce un grave problema per chi percepisce un reddito fisso. I percettori di un reddito fisso(ad esempio un pensionato) sono penalizzati, in quanto la loro retribuzione non si adegua automaticamente all’inflazione. Prendete come esempio un lavoratore dipendente che percepisce un reddito fisso pari a 1000 euro, se prima comprava 100, con l’inflazione comprerà 90 acquistando meno beni e servizi e così via. Divresamente per i percettori di redditi variabili(ad esempio un imprenditore) che hanno più strumenti per ovviare a questo problema.

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