La pasta integrale: nutrizione sostenibile e salutare

La pasta integrale: nutrizione sostenibile e salutare

Reputazione in netto aumento per la pasta integrale, da tempo emblema di alimento salutare e nutriente.

Vi sono marcate differenze tra la pasta integrale e quella cosiddetta “normale“, in quanto la prima è capace di apportare dei benefici ulteriori al nostro organismo.

Differenze tra pasta “normale” ed integrale

Prima di tutto, la differenza sostanziale tra i due tipi di pasta è riscontrabile nella composizione del grano utilizzato per la loro produzione: la pasta integrale utilizza appunto la farina integrale, che racchiude tutte le parti del chicco di grano, ovvero il germe, il pericarpo e l’endosperma; la pastanormale” viene invece prodotta con la farina bianca, che viene sottoposta a livello industriale a processi di raffinazione, eliminando così due elementi, il germe e il pericarpo, lasciando solo l’endosperma.

Queste differenze a livello produttivo e di lavorazione consentono alla pasta integrale di mantenere un gran quantitativo di fibre, vitamine e minerali, in misura nettamente maggiore rispetto alla sua controparte bianca. Tali fibre favoriscono la digestione e contribuiscono a mantenere stabili i livelli di zucchero nel sangue, prevenendo picchi glicemici e possibili sensazioni di fame improvvisa.

Per di più, la pasta integrale contiene una serie di sostanze nutritive essenziali come le vitamine del gruppo B (in particolare la vitamina B9, o acido folico) e di minerali come il ferro, il magnesio e il potassio. Questi sono nutrienti davvero importanti per il corretto funzionamento dell’organismo umano e per il mantenimento di un buono stato di salute della persona.

Inoltre, da un punto di vista culinario, questo tipo di pasta offre una consistenza maggiore e un sapore più forte rispetto alla pasta bianca.

È anche una scelta culinaria più sostenibile rispetto a quella tradizionale, in quanto per essa è richiesta una minore lavorazione e, venendo utilizzata più parte del chicco di grano, va anche a ridurre gli sprechi e l’impatto ambientale.

Di Luca Vece 

Back To Top