PreveniAMOci: la prevenzione del tumore al seno

PreveniAMOci” è la conferenza sulla sensibilizzazione della prevenzione al tumore al seno che si è tenuta, lunedì 17 aprile, all’Istituto Besta Gloriosi: un incontro che ha sensibilizzato gli studenti alla prevenzione e alla cura di se stessi.

L’incontro con l’associazione “Noi in Rosa”

La conferenza è stata moderata dal dott. Carlo Iannace, Primario della Breast Unit dell’Ospedale “Moscati” di Avellino, dalla psicologa Anna Lambiase e dalla dottoressa Giovanna Senatore, nutrizionista, e dalla Presidente dell’Associazione “Noi in Rosa“, Maria Basile.

Si è dialogato sull’importanza della prevenzione e dell’ascolto di se stessi: seguire uno stile di vita sano e adeguato, ascoltando il proprio corporeo e mentale. Un contatto tra generazioni, uno scambio di idee e pensieri sulla consapevolezza e conoscenza della propria persona.

“Noi in Rosa”

L’associazione Noi in Rosa è strutturata in tre delegazioni (Avellino, Battipaglia e Salerno) e ha come scopo quello di sensibilizzare il pubblico sul tumore al seno attraverso lo svolgimento di attività di prevenzione con visite senologiche gratuite, svolte in diverse provincie della Regione Campania.

Tutto ciò è reso possibile dall’aiuto e dalla collaborazione di volontarie – alcune delle quali hanno affrontato e vinto questa sfida mettendo la loro esperienza a disposizione delle altre donne – e il contributo volontario e gratuito del chirurgo Carlo Iannace e del team della Breast Unit dell’Ospedale Moscati di Avellino, come detto precedentemente.

La camminata in rosa

La camminata rosa, è una sorta di inno alla prevenzione e al diritto alla vita, ma anche al coraggio delle donne, per testimoniare che il cancro si può sconfiggere e uscirne più forti: si tratta, infatti, di una camminata rigenerativa per riflettere sull’importanza dell’argomento.

Il tumore al seno

Il tumore alla mammella nel nostro paese colpisce ogni anno circa 50.000 persone, rappresentando così uno dei tumori più frequenti le donne. Benché possa colpire anche donne in giovane età, l’incidenza aumenta con il passare degli anni, diagnosticata maggiormente nelle pazienti over 50.

La sopravvivenza al tumore al seno, anche a lungo termine, è tra le più elevate in ambito oncologico: a 5 anni dalla diagnosi, essa si attesta quasi al 90% grazie al miglioramento delle tecniche diagnostico-terapeutiche e all’attenzione sempre più alta verso la prevenzione e le sue attività.

Le cause

I fattori di rischio

Il 5-10% di tutti i tumori al seno può essere ricondotto alla presenza di specifiche mutazioni del DNA ereditate da uno dei genitori.

Il tumore può insorgere a causa di una combinazione tra:

  • predisposizione genetica, ancora poco nota;
  • l’ambiente e i suoi effetti.

Sicuramente per chi ha una storia familiare caratterizzata dalla presenza del tumore al seno o all’ovaio, che è un fattore di rischio non modificabile, è consigliato consultare un chirurgo senologo per valutare un eventuale approfondimento del rischio genetico e l’eventuale partecipazione a programmi di sorveglianza e intervento dedicati.

Che cos’è la prevenzione primaria

La prevenzione primaria rappresenta il primo strumento che ognuno di noi, nella vita quotidiana, può – e deve – mettere in atto per la propria salute, come:

  • evitare il fumo e alcool
  • praticare attività sportiva regolarmente
  • tenere sotto controllo il proprio stato di salute, facendo analisi e test
  • seguire una dieta equilibrata
  • ascoltare e conoscere il proprio corpo

La prevenzione secondaria è l’altra forma di prevenzione cruciale nella lotta al tumore al seno, ovvero la diagnosi precoce tramite esami che, com’è dimostrato scientificamente, può ridurre la mortalità per tumore alla mammella.

Gli esami per la prevenzione del tumore al seno

La mammografia è lo strumento di prevenzione secondaria più adeguato nelle donne dai 40 anni in poi, fino a raggiungere le donne over 70, dove il rischio di insorgenza, aumentando con l’età, è piuttosto elevato. Naturalmente, essa può e deve – in certi casi – essere associata all’ecografia, preferibilmente eseguita dallo stesso radiologo.

La raccomandazione è comunque quella di aderire almeno al programma di Screening Mammografico dell’ATS, che prevede mammografia gratuita, ad invito, ogni anno, nelle 45/49enni e biennale nelle 50/74enni.

L’autopalpazione

Per le più giovani invece, in assenza di familiarità, è consigliato praticare l’autopalpazione, nel momento di minore tensione mammaria, ovvero una settimana dopo la fine del ciclo mestruale. Se si è in menopausa o in gravidanza, può essere effettuata in qualsiasi periodo del mese. 

Scegliere il momento più adatto è di fondamentale importanza: il seno, infatti, subisce dei cambiamenti in base ai livelli ormonali che possono incidere sulla sua struttura e invalidare l’autopalpazione. 

Nella fascia 30-40 anni, infine, è consigliabile iniziare a sottoporsi a controlli periodici, supportati dall’ecografia mammaria, con la cadenza suggerita dallo specialista in base alla tipologia del seno e alla storia familiare.

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