Il Besta-Gloriosi incontra Antonella Napoli

Antonella Napoli

Giovedì 7 marzo alle ore 10:00 si è tenuto, all’Istituto Besta-Gloriosi di Battipaglia, l’incontro con la giornalista, scrittrice e analista Antonella Napoli per la presentazione del suo nuovo libro “La luce oltre il buio”. L’incontro è stato organizzato dalla presidente della FIDAPA.

Antonella Napoli, nonostante un invito ottenuto dal Quirinale per la stessa giornata, ha deciso di incontrare i ragazzi del biennio dell’istituto Besta-Gloriosi di Battipaglia perché, come lei stessa dice, oggi la speranza sono i giovani.

Chi è Antonella Napoli?

Antonella Napoli è originaria di Salerno, ma si trasferì con la famiglia a Battipaglia. Il suo sogno sin da piccola era quello di diventare giornalista. Iniziò a produrre articoli per il giornalino della sua scuola. Venne poi assunta da “Tele libera” di Battipaglia. Ha continuato con la sua carriera di giornalista.

Ha ricevuto numerosi titoli e premi come il “Franco Giustolisi Verità e Giustizia”- colui che ha fatto luce su diverse stragi razziste- e il “Freelance international press award” ovvero una medaglia d’oro ricevuta dalla presidenza della Repubblica per l’alto valore del suo operato”.

La donna afferma che per lei, tra tutti questi titoli, quello più importante è quello di mamma.

C’è stato solo un periodo in cui Antonella Napoli si è presa una “pausa” e si è dedicata al giornalismo attivo (comunicazione politica), ovvero durante la gravidanza. Afferma che non è stato dopo facile riprendere il mestiere. Lei però ha riiniziato da freelance ottenendo grandi successi grazie al supporto del suo compagno e della figlia.

Antonella ha girato tutti i paesi di guerra, ha fatto esperienza ed è riuscita a mettere su carta tutto ciò che gli è stato raccontato. Nel 2019, mentre si trovava a lavorare in Sudan e si stava svolgendo una guerra e una rivolta al dittatore, Antonella venne rapita e sequestrata. Il Ministero e l’Ambasciata Italiana riuscirono a liberarla. Nonostante l’evento traumatico e l’invito della figlia e del marito di tornare a casa, lei decise di rimanere lì per concludere il suo lavoro.

Il prossimo viaggio in programma, dice Antonella Napoli, sarà in Tunisia.

Il libro “La luce oltre al buio”

Libro di speranza, è cosi che viene definito il nuovo libro di Antonella Napoli “La luce oltre il buio”. Tema centrale di questo libro sono i racconti di diversi bambini soldato. Tutte le storie sono state raccontate in  prima persona, ma questa non è stata una scelta casuale. Antonella Napoli con questo libro voleva indirizzarsi soprattutto ai giovani, ed è per questo che ha chiesto alla figlia come a lei sarebbe piaciuto leggere queste storie. I racconti in prima persona servono, quindi, per attirare maggiormente l’attenzione di noi ragazzi.

Tutti noi possiamo fare un’azione concreta per aiutare i bambini soldato acquistando il libro di Antonella Napoli.

Questo libro viene definito libro di speranza perché è diretto a noi giovani (che rappresentiamo la speranza) e  perché ogni ragazzo, anche se ha commesso atrocità, è recuperabile.

Come è nato il libro?

Antonella Napoli per la stesura di questo libro ha raccolto le testimonianze dirette di molti bimbi.

Lei racconta di essere stata tre volte in un anno in Repubblica Democratica del Congo, dove si trovano più bambini soldato. Girando per i centri più affollati incontrava molti bambini, li fermava e gli chiedeva di raccontarle la loro storia. Tutti loro erano accomunati da un orrore iniziale: l’uccisione della famiglia e la distruzione della casa, le violenze e le droghe. Spesso venivano costretti ad uccidere gli amici ed i familiari per disumanizzarli.

Ma chi sono i bambini soldato? Questi sono bambini di 5-6 anni che iniziano a combattere perché, essendoci sempre più conflitti, c’è bisogno di sempre più persone. Brutalmente vengono strappati dalle loro famiglie e vengono trasformati in macchine da guerra.

 

 

Antonella Napoli
Le domande dei ragazzi ad Antonella Napoli

Come possiamo prevenire la “nascita” di altri bambini soldati?

Antonella risponde dicendo che c’è l’impiego di diverse istituzioni che hanno come obiettivo la smilitarizzazione dei bambini. È difficile pensare che ci possa essere speranza poiché è difficile poi anche far distinguere a questi bambini il bene dal male, ma è possibile.

Quali sono state le sensazioni che ha provato al pensiero che queste cose vengono vissute da anime innocenti?

Afferma la giornalista che il suo pensiero è cambiato dopo essere diventata mamma. Ad andare avanti l’ha spinta il fatto che queste storie poi sarebbero state lette da qualcuno, da noi. Antonella rivela che ha anche cercato di portare via con se un bambino adottandolo, ma non è stato possibile. Si è sentita un po’ “fallita”.

Come riesce a conciliare l’essere donna, mamma e giornalista?

“Dietro un uomo importante c’è una grande donna”, la donna afferma che nel suo caso è stato il contrario. Il marito la supporta da più di 20 anni e anche dopo il sequestro, del quale il marito ha saputo stesso dalla Tv, lui ha continuato a spronarla e non le ha mai detto di smettere di fare il suo lavoro.

Come mai alla fine di ogni storia riesce a trovare il lato positivo?

Antonella ci racconta che tutti i bambini soldato sono accomunati dal fatto di aver mantenuto la volontà di riprendere in mano la propria vita e il proprio futuro credendo in se stessi e ricominciando una nuova vita. Molti di questi bambini hanno continuato, anche una volta diventati grandi, a fare i soldati.

La domanda di Antonella Napoli ai ragazzi

Cosa pensate voi dei bambini soldato? È una cosa che voi capite e immaginate?

Una ragazza risponde dicendo che secondo lei questi bambini hanno vissuto esperienze inumane. Tutti noi quindi dobbiamo essere fieri di quello che abbiamo e che facciamo. Dobbiamo ringraziare coloro che ci hanno permesso di avere queste cose: i nostri genitori.

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