Chanel n°5 e la sua storia

Fu voluto da Coco Chanel e commissionato al chimico Ernest Beaux, che miscelò essenze naturali (in particolare di gelsomino e di rosa) e sintetiche in modo considerato innovativo per l’epoca. Grazie all’uso delle essenze sintetiche (le aldeidi), il profumo si poteva sentire molto a lungo, a differenza degli altri profumi che dovevano essere dosati in gran quantità e la cui essenza entro poco tempo tendeva comunque a scomparire. Chanel, che all’epoca aveva 38 anni, commissionò il profumo scostandosi, secondo il suo stile, dal romanticismo e dalle convenzioni dell’epoca (“Non voglio nessun olezzo di rose o mughetto” spiegò Chanel, “voglio un profumo elaborato”). I profumi femminili erano allora basati principalmente sull’essenza di un unico fiore, mentre per Chanel No. 5 fu creato un bouquet provocante, basato su muschio e gelsomino, odori generalmente attribuiti a cortigiane e prostitute. Il risultato fu un profumo totalmente nuovo, che non assomigliava a nessun altro sul mercato: era gradevole e artificiale, non riconducibile a nessuna essenza specifica. No. 5 conteneva un’aldeide, il 2-metil-1-decanale, tra un totale di 80 ingredienti, un composto sintetico con l’odore di arancia. All’epoca tale genere di ingredienti erano scarsamente diffusi fra i profumieri: No. 5 fu il quarto profumo della storia della profumeria a fare uso delle aldeidi, dopo Reve d’Or (1905) e Floramye (1905) di Pierre Armingeant e Georges Darzens e il più noto Quelques Fleurs di Robert Bienaimé (1912) che Beaux aveva studiato e imitato

Il profumo ottenne un immediato successo e aprì a Coco Chanel la strada alla produzione industriale di profumeria. Nel 1924 la stilista stipulò un contratto con Pierre Wertheimer, proprietario di Les Parfumeries Bourjois, la più famosa casa francese cosmetica del tempo, per creare una nuova società, Les Parfums Chanel, cedendo i diritti della produzione del profumo e la sua gestione a livello internazionale in cambio del 10% delle azioni. Nei decenni successivi le relazioni fra la stilista e la società saranno caratterizzate da profondi conflitti.

Durante la seconda guerra mondiale i soci de Les Parfums Chanel fuggirono negli Stati Uniti e per diversi anni continuarono la produzione del profumo presso Hoboken, in New Jersey. Riuscirono a mantenerne intatta la qualità grazie a H. Gregory Thomas, ex presidente della casa di profumi Guerlain, che tornò in Europa e riuscì a procurarsi le essenza botaniche di gelsomino e di rosa di Grasse, luogo dal quale provenivano le materie prime del profumo fin dalla sua nascita. Il fatto che la qualità del profumo non si sia abbassata durante la guerra, periodo nel quale esso divenne un simbolo di lusso sia negli Stati Uniti che in Europa, Germania compresa, viene considerato uno dei motivi che ne decretarono il successo per un periodo così lungo. Durante la guerra il profumo fu distribuito anche attraverso gli spacci militari dell’esercito statunitense (i Post Exchange), esentasse, e ciò contribuì ad aumentarne la diffusione presso la classe media, a dispetto del carattere esclusivo e di lusso che Coco Chanel aveva voluto attribuirgli alla sua nascita.

Per decine di anni è stato il profumo più venduto in Francia, prima di perdere il suo primato nel 2011, superato da J’adore di Parfums Christian Dior.

di Alessandra Noschese

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