Morto Ebrahim Raisi, presidente dell’Iran

Morto Ebrahim Raisi, presidente dell’Iran

Il 19 maggio 2024 il Presidente dell’Iran Ebrahim Raisi, il ministro degli esteri Hossein Amir-Abdollahian e altri ufficiali del governo iraniano hanno perso la vita in seguito a un incidente aereo.

Di ritorno da un viaggio istituzionale in territorio azero per l’inaugurazione di una diga, l’elicottero su cui viaggiava Ebrahim Raisi è precipitato, schiantandosi nell’area della Foresta di Dizmar, al confine tra Iran e Azerbaijan.

Le cause dell’incidente sembra siano state la fitta nebbia e il forte maltempo, anche se mancano conferme ufficiali in merito.

Nel frattempo vengono formulate varie ricostruzioni dell’accaduto, riguardanti principalmente le obsolete tecniche di costruzione, le tecnologie e i sistemi di sicurezza degli elicotteri su cui viaggiava Raisi, ritenute inadatte alle condizioni di maltempo in quell’area.

Una delle ragioni dietro le condizioni degli elicotteri, secondo il governo iraniano, è da attribuire all’embargo a cui è sottoposto l’Iran, che impedisce l’approvvigionamento di strumentazioni d’avanguardia e l’utilizzo di adeguate tecniche di addestramento per gli equipaggiamenti utilizzati.

Cosa succederà dopo la morte di Ebrahim Raisi?

Dopo la morte di Ebrahim Raisi, secondo l’art. 131 della Costituzione della Repubblica Islamica dell’Iran, sarà il primo vice-presidente ad assumere le sue funzioni in attesa di nuove elezioni.

La figura di cui stiamo parlando è Mohammad Mokhber, personaggio molto vicino all’ayatollah Khamenei e vicepresidente durante il mandato di Raisi. Inoltre è anche l’ex capo dell’Esecuzione dell’Ordine dell’Imam Khomeini (o fondazione Setad), che possiede importanti quote di diverse industrie iraniane.

Entro un termine massimo di 50 giorni, il nuovo Presidente dovrà essere eletto da un consiglio formato dal capo della magistratura, dal vicepresidente e dal capo del Parlamento.

Nonostante l’importanza del ruolo occupato da Raisi, è importante considerare che la Repubblica iraniana ha come suo capo la Guida Suprema, rappresentata dall’ayatollah Ali Khamenei che è la figura apicale che decide tutto, sia su temi di politica estera, di politica interna e perfino approvazione dei candidati alle elezioni. Dunque la morte di Raisi non sembrerebbe al momento rappresentare un elemento tale da creare instabilità all’interno del Paese.

Di Luca Vece

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